Nell’arco della propria carriera di traduttore professionale, chiunque di sicuro se lo sarà sentito dire almeno una volta: “le tue tariffe sono troppo alte”. Chissà perché, nessuno si chiede mai il motivo di quelle tariffe.
Probabilmente perché alcuni mestieri come il traduttore professionale sono un po’ sottovalutati, e magari anche incompresi.
Magari mi sbaglio, ma non mi risulta che chi svolge professioni riconosciute e stimate (con giusta ragione) come il medico o l’avvocato si senta contestare il proprio onorario. Entrambe queste figure professionali vantano anni di studi accademici, si aggiornano continuamente e migliorano continuamente le proprie competenze con l’esperienza. Sono certamente due professioni molto impegnative, e pertanto devono essere remunerate come si deve.
Siamo tutti d’accordo su questo, no?
Ora proviamo a trasportare questo ragionamento sui traduttori professionisti.
Vantano anni di studi accademici? Sì.
Si aggiornano continuamente? Sì.
Migliorano continuamente le proprie competenze con l’esperienza? Sì.
E allora perché non possono essere rispettati proprio come i medici e gli avvocati?
- Perché studiano di meno?
È vero, studiamo di meno, ma è anche vero che:
- non esistono scuole per interpreti e traduttori che durino 10 anni o più (almeno, non che io sappia), e
- le suddette scuole ci danno solo la forma mentis per affrontare la professione: il nostro sviluppo professionale dipende da noi!
- Perché possiamo essere sostituiti da software? La mia risposta è:
- Perché è una professione più facile rispetto al medico o all’avvocato? No, per niente. Provare per credere.
Naturalmente, chiunque voglia esprimere il proprio parere è liberissimo di farlo nei commenti. Mi interessa l’opinione di ognuno di voi!
(P.s.: ora che ci penso, non ho spiegato perché i traduttori applicano determinate tariffe considerate “troppo alte”. Se vi interessa saperlo, scrivetelo nei commenti e nel prossimo post tratterò questo tema!)